Riconoscere il razzismo

Sorgente: Wikimedia, Mithil mintu

Viviamo in un sistema razzista che affonda le proprie radici nel passato e in cui l'eredità del colonialismo perdura tuttora. Ciò significa che viviamo in una società a vocazione razzista e talvolta lo riproduciamo noi stessi, anche se non lo facciamo intenzionalmente. È importante parlare del nostro atteggiamento, della nostra reazione e del nostro impatto in relazione con il razzismo. Grazie a questa consapevolezza, possiamo assumerci insieme la responsabilità di una convivenza riuscita e impegnarci attivamente per prevenirlo.   

Introduzione

 

Le seguenti considerazioni sull’ESS sono scaricabili come PDF: Introduzione all’ESS

1. Pertinenza ESS

Dall'avvento del movimento Black Lives Matter (BLM) nell'estate del 2020, anche in Svizzera è diventato estremamente chiaro che la prevenzione e la critica del razzismo sono temi socialmente rilevanti nelle scuole svizzere. La sensibilizzazione in materia di razzismo è fondamentale per assicurare una sostenibilità sociale. L'ignoranza e l'insicurezza portano spesso a non parlare di razzismo che viene quindi perpetuato inconsciamente. Di conseguenza, non basta non pensare in modo razzista, bensì è necessario confrontarsi attivamente con questo tema. Che responsabilità ha la scuola? Dato che il razzismo si verifica a diversi livelli (vedere gli approfondimenti del tema), favorire l'azione antirazzista è un compito sia sociale che individuale e istituzionale. Infatti, quasi nessuna istituzione è così determinante per la crescita come la scuola. È quindi indispensabile che gli attori e le attrici dell'educazione si occupino di fare un'educazione critica in materia di razzismo. L'antirazzismo, così come le varie forme di discriminazione, devono essere tematizzate e trattate con molta attenzione a scuola per poter fornire un contributo alla giustizia sociale. Ciò presuppone la messa in discussione dei propri valori e delle proprie norme e la capacità di riflettere su questa tematica. Ancora oggi, infatti, le persone reagiscono con stupore quando incontrano una donna con il velo che parla in perfetto italiano o dialetto o quando vengono pronunciate frasi come "nel vostro Paese...". Ciò solleva la questione dell'impatto che la nostra scelta di parole e il nostro atteggiamento hanno su queste persone. I continui cambiamenti nell'affrontare la diversità culturale sono contemporaneamente un arricchimento e una sfida: nuovi compagni o nuove compagne di classe, nuovi vicini oppure conoscenti che si trasferiscono. Una convivenza pacifica in una società pluralista va allenata e appresa. Eventi socialmente incisivi come la pandemia di Covid-19, la guerra in Ucraina o le diverse ondate di immigrazione mettono in evidenza che la xenofobia, gli stereotipi, i pregiudizi o la generalizzazione sono argomenti socialmente importanti anche in Svizzera. Il tema del razzismo e delle disuguaglianze culturali nel contesto scolastico e negli attuali materiali didattici è prevalentemente trattato in combinazione con l'origine nazionale. In questo contesto, a mancare sono spesso l'adozione di diversi punti di vista e la percezione della condizione delle persone in questione. Per contrastare questa situazione, è opportuno che gli/le insegnanti e le direzioni scolastiche diano spazio a queste questioni. È essenziale che bambini/e e giovani vittime di discriminazioni possano parlare delle loro esperienze per permettere loro di categorizzare il loro vissuto e imparare che certe situazioni sono un problema sociale e non personale. Questo non riduce certo l'effetto lesivo delle esperienze di discriminazione, ma può contribuire ad uno sviluppo favorevole di bambini/e e giovani e a rafforzare la loro autostima. Dove porta il discorso sull'antirazzismo? Con i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS), l'ONU ha formulato una serie di obiettivi da raggiungere entro il 2030. In Svizzera, si mira a concretizzare i seguenti obiettivi in tema di razzismo: L'OSS 4 (Istruzione di qualità) contribuisce a migliorare le condizioni di vita di tutte le persone che vivono in Svizzera. Entro il 2030, tutte le persone dovrebbero poter avere le stesse possibilità d'accesso all'istruzione. In un sotto-obiettivo internazionale, si fa tra l'altro riferimento alle "persone appartenenti a popolazioni indigene", il che dimostra che anche le minoranze e i gruppi emarginati devono essere esplicitamente presi in considerazione. L'OSS 5 (Uguaglianza di genere) rappresenta un ostacolo importante per lo sviluppo sostenibile, in quanto le discriminazioni economiche e legali si verificano all'interno di una società. L'attuazione delle disposizioni di legge in materia di parità e di pari opportunità e l'adattamento dei valori e degli atteggiamenti nei confronti delle persone svantaggiate devono anch'esse essere integrate nel dibattito antirazzista. L'OSS 10 (Ridurre le disuguaglianze) si riferisce alle opportunità delle persone di partecipare alla vita sociale, culturale, politica ed economica. Entro il 2030, ogni Stato dovrà promuovere l'inclusione politica, economica e sociale, a prescindere da stato economico, età, genere, disabilità, razza, etnia, origine, religione, ecc. L'OSS 16 (Pace, giustizia e istituzioni forti) si riferisce non solo alla discriminazione e all'ineguaglianza di trattamento, ma anche al modo di procedere e quindi alle opzioni d'intervento in questo ambito. L'istruzione è un fattore determinante per raggiungere gli OSS. Gli obiettivi citati sono importanti non solo in termini di tematizzazione e promozione delle competenze, ma dovrebbero anche essere formativi nell'ambito della vita scolastica quotidiana nel suo insieme (cfr. trasposizione didattica a scuola). Cos'ha a che fare il razzismo con l'(E)SS? Per far riflettere: Come si possono trovare e attuare soluzioni congiunte per il futuro se non si ascoltano o non si prendono sul serio tutte le parti coinvolte o se queste ultime non hanno l'opportunità di fornire il loro contributo? Il pensiero critico nel contesto del razzismo riguarda principalmente la riflessione e lo sviluppo (ulteriore) delle dimensioni sociali ed economiche. La sostenibilità sociale si focalizza sullo sviluppo della personalità e quindi sulle opportunità individuali e sociali e sulle condizioni di partenza. La dimensione economica si riferisce al modo in cui le persone in questione riescono a partecipare ai processi e alle strutture sociali e in che misura sono in grado di farlo. Ne risultano così ambiti tematici come la giustizia sociale, la sicurezza, la formazione di base e continua, le condizioni di lavoro eque o la possibilità di realizzazione professionale. Ciò che sembra semplice a prima vista risulta invece complesso in relazione al razzismo strutturale e istituzionale. Anche se negli ultimi decenni sono stati fatti dei progressi in materia di tolleranza, rispetto e considerazione a livello di convivenza, il nostro sistema legale e il modo in cui agiamo e funzioniamo nella società si basano ancora su abitudini tradizionali e consuetudinarie (cfr. gli approfondimenti tematici). Affinché le pari opportunità e una convivenza rispettosa in relazione con il razzismo diventino possibili nella nostra società, è necessario superare i modi convenzionali di pensare in quest'ambito. Questo include, per esempio, il fatto di affrontare l'argomento adottando gli approcci seguenti: avvicinamento al tema: imparare e conoscere i concetti e i livelli di razzismo (razzismo strutturale, istituzionale, quotidiano); sviluppo delle conoscenze: analizzare la storia coloniale e le strutture postcoloniali, nonché il loro impatto sul presente; interrelazione: mettere in relazione i punti di vista differenti e le diverse esigenze; sviluppo della visione: sviluppare visioni comuni per il futuro; processo decisionale: riflessioni, discussioni sui valori, ricerca e difesa dei propri punti di vista; trasferimento: discussione sulle opzioni d'intervento realizzabili.

2. Domande ESS

Domande ESS Le domande ESS elencate di seguito si caratterizzano per la loro complessità. Ovvero, le risposte non sono né giuste né sbagliate, ma vanno discusse. Pertanto, queste domande possono servire come base per discussioni, attività, progetti o simili in classe o a scuola. A livello individuale: Cosa intendo per razzismo? Cosa posso fare per combattere il razzismo? A volte reagisco in modo razzista? Come ci si sente a essere colpiti dal razzismo? Cosa si può fare contro di esso?   A livello sociale: A proposito di razzismo capiamo tutti la stessa cosa? (in classe, in Svizzera, nel mondo). Quali mezzi e misure possiamo utilizzare insieme per combattere il razzismo? Quando ha successo la lotta al razzismo? Come possiamo promuovere insieme un modo più rispettoso di trattare gli altri? Quali esercizi e competenze sono necessari per imparare e promuovere la tolleranza? Esistono categorie di razzismo peggiori di altre? Dove sono rappresentate nel nostro ambiente possibili forme di razzismo? Quali alternative raccomandiamo? Perché è importante combattere il razzismo? Cosa c'entra la lotta al razzismo con una forte sostenibilità? I social media sono un'opportunità o un ostacolo nella discussione sul razzismo? Cosa possono fare gli insegnanti, gli amministratori scolastici, gli assistenti sociali delle scuole per far sentire tutti a proprio agio? Come possiamo, come individui, risolvere il fenomeno del razzismo strutturale?

3. Trasposizione didattica in classe

La tematizzazione e la riflessione sul razzismo necessitano di tempo sufficiente. Punto di partenza: o si sceglie l'approccio della tolleranza reciproca o si scelgono degli esempi virtuosi di pari opportunità, che affrontano in primo luogo la questione a livello di razzismo. Di seguito alcuni esempi: ricerca dei punti in comune: Realizzare elenchi e collage comuni. Gioco delle affiliazioni: Quali criteri usiamo per mettere insieme i nostri gruppi? Trovare valori comuni: porre domande etiche nell'affrontare il razzismo utilizzando casi di studio (I racconti di Ines). Tolleranza e apprezzamento: farsi dei complimenti reciprocamente. Discutere i privilegi: chi ha maggiore/migliore accesso alla conoscenza, alle attività del tempo libero, alle cure mediche, ai luoghi di culto, al lavoro, alla casa, ecc. Progettazione dell'aula: analizzare i mezzi di rappresentazione, le risorse didattiche, la disposizione dei tavoli, ecc. in modo critico nei confronti del razzismo. Sensibilizzazione linguistica: analizzare e discutere testi interculturali e risorse didattiche. Esaminare esempi di propaganda estremista (discorsi d'odio, teorie del complotto, ideologie islamiste, fake news) e discutere le possibili conseguenze per gli individui e la società. Esaminare le immagini dei media relative alla presenza e alla rappresentazione di persone di colore della pelle diverso (sport, moda, musica, pubblicità, ecc.). Partire dalla visione di filmati: cicli 1 e 2 - Frontière (film d’animazione); a partire dal 2° ciclo - Il viaggiatore in nero (cortometraggio), Sec II - Relou (cortometraggio). …

4. Trasposizione didattica a scuola

Come si può combattere attivamente il razzismo a scuola, promuovere il rispetto reciproco e rafforzare le competenze per una coesistenza pacifica in classe e a scuola? Richiedere un sostegno finanziario a éducation21 per progetti scolastici che riguardano la prevenzione del razzismo. Adattare la dichiarazione di missione della scuola. Ad esempio, sensibilizzare per una scuola critica nei confronti del razzismo e della discriminazione (regole per affrontare affermazioni discriminatorie, stereotipi, pregiudizi, gruppi etnici, ecc.). Costruire e mantenere una cultura della lettura in classe e a scuola (promozione della lingua e consapevolezza dei discorsi di odio, ecc.) Nelle classi superiori: in relazione ai social media e alla comunicazione digitale. Coltivare lo scambio interculturale a livello di comunità e di quartiere (organizzare un festival interculturale). Organizzare una settimana di progetti sui gruppi etnici, la comprensione interculturale, l'hate speech, l'educazione ai media con particolare attenzione al razzismo. Esempio di pratica Refugees welcome. Intrattenere partenariati con le imprese locali (creare un accesso a bassa soglia al mondo professionale). Implementare la prevenzione della violenza (gestione dei conflitti, prevenzione del bullismo, ecc.). Ad esempio, sensibilizzando sui rischi dell'uso di Internet e degli abusi dei social media. Collaborare con i servizi cantonali di consulenza e assistenza per la lotta al razzismo. Scambio con altre scuole (di regioni linguistiche, paesi e culture diverse): incontri virtuali e, ove possibile, anche reali. ... Per andare oltre Rete delle scuole21: diversità e relazioni interculturali.

pubblicato il 31.08.2023

1° ciclo

Nel piano di studio Formazione generale: i concetti che i contesti abbracciano si rifanno agli obiettivi di sviluppo sostenibile (in questo caso la comprensione interculturale, la promozione di una società democratica e pacifica) riassumibili attraverso una serie di snodi tematici. Questi sfociano negli orientamenti realizzativi e nei contesti di esperienza seguenti nell’ambito di cittadinanza, culture e società (6.3.1): Conoscere e rispettare la diversità e la ricchezza culturale, facendo capo a situazioni concrete (nucleo famigliare, sezione/classe, comunità, circoli culturali ecc.), accettando regole, norme e valori socioculturali che possono essere differenti nelle varie culture. Manifestare i propri attaccamenti anche attraverso simboli dell’identità personale e di gruppo, dimostrando interesse per la propria storia, il proprio ambiente e le proprie tradizioni e anche quelle di altre culture.
Proposte didattiche
	Proposta in preparazione.
Materiali didattici e film
	Mohamed (Cortometraggio, 5 min., VOD) Giallo come il sole, come l’oro – nero come la notte, come una caverna: il piccolo Mohamed si rende conto, durante una lezione in classe, che il proprio colore di pelle nero simbolizza solo cose scure, tristi e negative. Questa impressione si conferma quando rientra a casa. Questo cortometraggio fa parte della raccolta "Rispetto, non razzismo" (DVD).
	Frontière (film d'animazione, 5 min., VOD) Con le sue immagini chiare e semplici, questo film ci invita ad affrontare temi come la capacità (incapacità) di comunicare, i conflitti e la risoluzione dei conflitti, i limiti e le barriere (quelle che fissiamo, quelle che incontriamo), l'incontro con gli stranieri o la tolleranza. Questo film d'animazione fa parte della raccolta "Rispetto, non razzismo" (DVD).
	No all'intolleranza e al razzismo Nella classe, nel quartiere, quando si va in vacanza, si ha occasione d’incontrare tante persone diverse e di scoprire che si può vivere in modi differenti. Se ci si apre agli altri, essi insegneranno molte cose e si potrà fare altrettanto con loro.
	Di traverso Un'avventura piena di colpi di scena, progettata per riflettere criticamente con i bambini sulle norme, le differenze e le relazioni di potere che sono la causa della disparità di trattamento, della discriminazione e dell'esclusione. Inoltre, vengono discusse le opzioni di azione su come la solidarietà può essere stabilita o rafforzata come individuo o in un gruppo.
	Il circo delle nuvole Il libro illustrato mostra da un lato che non tutto è acquistabile (con i soldi) e che esistono dei valori al di là delle apparenze. Basta voler approfondire e imparare a conoscere meglio l'altro/il diverso, come i personaggi strampalati del circo che vi sono presentati.
	Stellaluna La diversità, l'altro e l'amicizia interculturale vissuta dal punto di vista di una pipistrellina separata dalla madre prima di aver imparato a volare. Accolta in un nido di uccelli insieme con altri piccoli, dove impara che non tutte le creature alate si nutrono di frutta e volano di notte… una bella storia illustrata.
	Isotta l'aquilotta intraprendente Isotta non vuole essere un’aquilotta rosa, vuole essere un’aquila! Imparare a volare, sorvolare i grandi laghi, raggiungere le alte vette e conoscere… Questo è il desiderio di Isotta e l’obiettivo del progetto editoriale di CooparMiMaMeMo: storie e racconti per imparare a essere. Una proposta narrativa per imparare a riconoscere e rispettare le diversità, stimolare la creatività e accrescere l'autostima.
	Sogni di libertà: in parole e immagini Le parole contenute in questo prezioso libro sono importanti, scritte da persone importanti che, in non pochi casi, hanno rischiato la vita per aver inseguito e difeso i propri sogni di libertà. Oggi, purtroppo, la libertà resta un sogno per tante, troppe persone.
	Laboratorio attività interculturali Questo libro - nato dall’esperienza dell’autrice, che da anni si occupa dell’integrazione di bambini stranieri a scuola - propone un percorso di educazione interculturale per la SE, ma adattabile anche alla SI, basato su giochi e attività che coinvolgono tutta la classe, per aiutare i bambini ad affrontare le questioni legate all’immigrazione e alla paura delle differenze, con il principale obiettivo di combattere pregiudizi e stereotipi.
	Apprendimento cooperativo e educazione interculturale Saper cogliere il multiculturalismo come opportunità di crescita, anziché viverlo come rischio o svantaggio, è ciò che il volume si propone, grazie a un progetto di ampio respiro rivolto alla scuola primaria. Il testo si struttura in una prima parte teorica, che fa da cornice di riferimento ai percorsi e alle attività della seconda parte.
Pratiche ESS
	Abbiamo il diritto di avere sentimenti Come sostenere in modo proattivo la diversità culturale in una scuola? Quali sono gli strumenti che aiutano a prevenire la discriminazione e i pregiudizi razziali a scuola? Come si può integrare con successo questa tematica in tutte le classi dell’istituto scolastico? La SE di Zuoz si è dotata di un programma completo e adattato ai vari livelli costituito da lezioni, racconti, esercizi e altre idee.
Attività didattiche di attori esterni
	Radio per bambini e adolescenti a scuola (Villaggio Pestalozzi per bambini) Il bus radiofonico fa una fermata a scuola e la classe realizza le proprie trasmissioni, dalla pianificazione, alla realizzazione fino al momento della messa in onda. Si affronteranno temi attuali all’interno della comunità o del quartiere oppure argomenti come l’emarginazione e la discriminazione nel proprio contesto sociale. Come si manifesta il razzismo nel calcio? ecc.

2° ciclo

 

Nel piano di studio Formazione generale: i concetti che i contesti abbracciano si rifanno agli obiettivi di sviluppo sostenibile (in questo caso la comprensione interculturale, la promozione di una società democratica e pacifica) riassumibili attraverso una serie di snodi tematici. Questi sfociano negli orientamenti realizzativi e nei contesti di esperienza seguenti nell’ambito di cittadinanza, culture e società (6.3.1): Progettare e partecipare a iniziative volte all’inclusione, al superamento del digital divide e al riconoscimento attivo di categorie sociali e persone bisognose (anziani, portatori di handicap ecc.). Organizzare e partecipare a giochi di ruolo o attività didattiche che riguardano l’inclusione e l’identità basate sui ruoli di genere, per esempio svolgendo lavori tradizionalmente femminili e maschili (scambio di lavori), oppure svolgendo attività motorie co-educative. Promuovere e partecipare a iniziative volte alla valorizzazione del patrimonio culturale e naturale in particolare su scala locale.
Proposte didattiche
	Proposta in preparazione.
Materiali didattici e film
	Mohamed (Cortometraggio, 5 min., VOD) Giallo come il sole, come l’oro – nero come la notte, come una caverna: il piccolo Mohamed si rende conto, durante una lezione in classe, che il proprio colore di pelle nero simbolizza solo cose scure, tristi e negative. Questa impressione si conferma quando rientra a casa. Questo cortometraggio fa parte della raccolta "Rispetto, non razzismo" (DVD).
	Frontière (film d'animazione, 5 min., VOD) Con le sue immagini chiare e semplici, questo film ci invita ad affrontare temi come la capacità (incapacità) di comunicare, i conflitti e la risoluzione dei conflitti, i limiti e le barriere (quelle che fissiamo, quelle che incontriamo), l'incontro con gli stranieri o la tolleranza. Questo film d'animazione fa parte della raccolta "Rispetto, non razzismo" (DVD).
	I rifugiati e i migranti Il libro affronta e approfondisce in modo semplice e chiaro il vasto tema legato ai migranti - persone partite in cerca di una vita più felice e migliore, e ai rifugiati - persone costrette a lasciare le proprie case e il luogo dove vivono perché la guerra, una catastrofe naturale o il terrorismo rendono pericoloso restare. Spiega anche cosa vuol dire chiedere asilo e il percorso che le persone, anche i bambini, devono compiere prima di integrarsi nel paese che li ha accolti.
	Sogni di libertà: in parole e immagini Le parole contenute in questo prezioso libro sono importanti, scritte da persone importanti che, in non pochi casi, hanno rischiato la vita per aver inseguito e difeso i propri sogni di libertà. Oggi, purtroppo, la libertà resta un sogno per tante, troppe persone.
	Una bella differenza: alla scoperta della diversità del mondo In un mondo sempre più complesso e multiculturale, un antropologo spiega la bellezza delle differenze che caratterizzano il genere umano. La differenza ha profonde radici storiche e culturali ed è il frutto delle risposte che i diversi gruppi umani hanno saputo dare ai differenti habitat con cui si sono trovati a convivere. L’autore, Marco Aime, dialogando con le sue nipotine Chiara ed Elena, racconta dei suoi viaggi e dei suoi incontri immaginari.
	Il rispetto a piccoli passi Ridendo delle cantonate e delle delusioni di Baccanone, Bertuccia e Piccologné della famiglia Cafonetti e seguendo le avventure di Ocarino, Gian Gentile e Gian Cortese della famiglia De Sempio, i giovani lettori scopriranno che è sempre bello sentire o dire una parola gentile e che, nei diversi paesi del mondo, esistono tanti modi per salutarsi e ringraziare.
	Uniamoci! Insieme per i Diritti dell'infanzia Il dossier pedagogico «Uniamoci! - Insieme per i Diritti dell'infanzia» contiene dapprima un'introduzione e una breve visione della storia dei Diritti dell'infanzia, seguite da informazioni di base e indicazioni per l'insegnante. Completano il dossier le schede di lavoro e le proposte di attività fotocopiabili rivolte direttamente agli alunni.
	Giochi di ruolo e formazione interculturale Le proposte di questo volume analizzano i temi legati ai processi di formazione dell'identità culturale, proponendo dei giochi di ruolo creativi per far riflettere docenti e discenti sul proprio modello culturale, punto di partenza per lo scambio tra culture.
	Laboratorio attività interculturali Questo libro - nato dall’esperienza dell’autrice, che da anni si occupa dell’integrazione di bambini stranieri a scuola - propone un percorso di educazione interculturale per la SE, ma adattabile anche alla SI, basato su giochi e attività che coinvolgono tutta la classe, per aiutare i bambini ad affrontare le questioni legate all’immigrazione e alla paura delle differenze, con il principale obiettivo di combattere pregiudizi e stereotipi.
	Apprendimento cooperativo e educazione interculturale Saper cogliere il multiculturalismo come opportunità di crescita, anziché viverlo come rischio o svantaggio, è ciò che il volume si propone, grazie a un progetto di ampio respiro rivolto alla scuola primaria. Il testo si struttura in una prima parte teorica, che fa da cornice di riferimento ai percorsi e alle attività della seconda parte.
Pratiche ESS
	Abbiamo il diritto di avere sentimenti Come sostenere in modo proattivo la diversità culturale in una scuola? Quali sono gli strumenti che aiutano a prevenire la discriminazione e i pregiudizi razziali a scuola? Come si può integrare con successo questa tematica in tutte le classi dell’istituto scolastico? La SE di Zuoz si è dotata di un programma completo e adattato ai vari livelli costituito da lezioni, racconti, esercizi e altre idee.
Attività didattiche di attori esterni
	Progetti a tema: promozione della convivenza sociale (Villaggio Pestalozzi per bambini) In questo progetto a tema, si mettono sotto la lente d’ingrandimento temi quali la discriminazione, il mobbing o i diritti dell’infanzia. Allievi e allieve lavorano agli elementi che compongono i workshop, organizzati in base all’età dei partecipanti, affrontando tematiche legate alla propria classe scolastica, nonché argomenti quali le differenze culturali, la propria identità, la coesione di gruppo, nonché l’emarginazione e il razzismo.
	Radio per bambini e adolescenti a scuola (Villaggio Pestalozzi per bambini) Il bus radiofonico fa una fermata a scuola e la classe realizza le proprie trasmissioni, dalla pianificazione, alla realizzazione fino al momento della messa in onda. Si affronteranno temi attuali all’interno della comunità o del quartiere oppure argomenti come l’emarginazione e la discriminazione nel proprio contesto sociale. Come si manifesta il razzismo nel calcio? ecc.

3° ciclo

Nel piano di studio Formazione generale: i concetti che i contesti abbracciano si rifanno agli obiettivi di sviluppo sostenibile (in questo caso la comprensione interculturale, la promozione di una società democratica e pacifica) riassumibili attraverso una serie di snodi tematici. Questi sfociano negli orientamenti realizzativi e nei contesti di esperienza seguenti nell’ambito di cittadinanza, culture e società (6.3.1): Sulla base di una prospettiva storico geografica, proporre soluzioni per far fronte a problemi sistemici relativi alla povertà e alle disuguaglianze. Organizzare attività volte alla valorizzazione del patrimonio culturale e naturale, ad esempio svolgendo il ruolo di guide e ciceroni. Organizzare, gestire ed arbitrare tornei o altre attività motorie di confronto con gli altri (ad esempio attività etnomotorie, rappresentazioni teatrali o musical ecc.).
Proposte didattiche
	Proposta in preparazione.
Materiali didattici e film
	The Cookie Thief (Cortometraggio, 8 min., VOD) All’entrata di un aeroporto svizzero, una giovane donna si congeda dall’amico per partire verso Istanbul. Al chiosco acquista una rivista «GEO» sulla Turchia ed una scatola di biscotti «cuoricini al burro» e va in una sala d’attesa. Improvvisamente uno sconosciuto che le sta seduto vicino inizia a prendere dei biscotti dalla scatola accanto a lei. Questo cortometraggio fa parte della raccolta "Rispetto, non razzismo" (DVD).
	E poi mi hanno espulso (documentario, 30 min., DVD) Nel film, cinque giovani albanesi raccontano la loro storia di emigrazione. In questo hanno tutti qualcosa in comune: sono tutti originari del Kosovo* e hanno passato molti anni sia in Svizzera che in Germania. I loro genitori si sono rifugiati in Svizzera, perchè nel Kosovo la quotidianità era segnata da dispotismo, repressione e povertà. Questo cortometraggio fa parte della raccolta "Rispetto, non razzismo" (DVD).
	La paura mangia l’anima (cortometraggio, 13 min., DVD) L’attore Mulu sta andando verso un teatro di provincia tedesco per recitare. È in ritardo e telefona al regista. Mentre si sta recando a prendere il treno, nel sottopassaggio che porta ai binari viene provocato da un gruppo di estremisti di destra. Dopo le prime parole cariche di odio si passa ai fatti. Questo cortometraggio fa parte della raccolta "Rispetto, non razzismo" (DVD).
	Pastry, Pain & Politics (cortometraggio, 30 min., DVD) Ellen e Fritz Weintraub, una coppia di ebrei, trascorrono le loro vacanze in Svizzera. Questa storia sfaccettata e dai dialoghi sottili tratta un tema delicato con suspense e arguzia. Affronta la questione dei confini umani, religiosi e nazionali e rivela pregiudizi e varie forme di razzismo in tutti i protagonisti. Questo cortometraggio fa parte della raccolta "Rispetto, non razzismo" (DVD).
	Il viaggiatore «in nero» (Cortometraggio, 12 min., VOD) Durante un tragitto in tram, un giovane di colore viene pesantemente insultato da una signora anziana. I passeggeri attorno a loro sono testimoni della scena sgradevole. Non intervengono. La gente fa cenni di approvazione, guarda imbarazzata o fa finta di niente. Gli insulti diventano più pesanti, la tensione tra i viaggiatori cresce, con finale a sorpresa! Questo cortometraggio fa parte della raccolta "Rispetto, non razzismo" (DVD).
	Cercare rifugio - Rachel (documentario animato, 5 min., VOD) Rachel e la sua famiglia sono cristiani e nel loro paese a maggioranza musulmana sono discriminati, ciò che li induce a fuggire in Europa. Qui in un primo tempo conducono una vita normale, finché un giorno sono arrestati e poi di nuovo liberati. Vivono in uno stato di permanente paura e arrestati una seconda volta, questa volta con l’ordine di lasciare il paese definitivamente. Questo documentario fa parte della raccolta "Bambini in cammino" (DVD).
	I coinvolti (cortometraggio, 13 min., VOD) Poco prima del decollo, una passeggera si rifiuta di sedersi perché vuole impedire il rimpatrio in Afghanistan di un richiedente asilo. I passeggeri sono quindi strappati alla loro routine e si trovano improvvisamente confrontati con la situazione di dover prendere posizione.
	I rifugiati e i migranti Il libro affronta e approfondisce in modo semplice e chiaro il vasto tema legato ai migranti - persone partite in cerca di una vita più felice e migliore, e ai rifugiati - persone costrette a lasciare le proprie case e il luogo dove vivono perché la guerra, una catastrofe naturale o il terrorismo rendono pericoloso restare. Spiega anche cosa vuol dire chiedere asilo e il percorso che le persone, anche i bambini, devono compiere prima di integrarsi nel paese che li ha accolti.
	Penso parlo posto Il libro è un ottimo contributo per riflettere su contenuti e modalità di comunicazione, sul valore delle parole e del silenzio, e di quello che si comunica. Esso vuole essere un invito a ricercare tutti i lati di una storia, vedere il mondo da diversi punti di vista e non limitarsi unicamente al proprio.
	La grande avventura dei diritti delle donne Il libro affronta il tema della disuguaglianza fra uomini e donne nel corso dei secoli, dalla preistoria fino ai giorni nostri, cercando di spiegare il perché dell'esistenza di queste disuguaglianze. La lotta e l’evoluzione dei diritti delle donne sono raccontati sotto forma di storia a fumetti con degli approfondimenti finali.
	Sotto il velo: la mia vita con il velo per le strade di Roma Fumetto che pone l'accento sui pregiudizi e come superarli tramite i disegni e i testi dell'autrice, originaria della Tunisia e cittadina di Roma. Piacevole nella lettura e originale nella costruzione. Adatto da utilizzare in classe per intero o anche solo l'una o l'altra tavola che tratta un tema specifico.
	Una bella differenza: alla scoperta della diversità del mondo In un mondo sempre più complesso e multiculturale, un antropologo spiega la bellezza delle differenze che caratterizzano il genere umano. La differenza ha profonde radici storiche e culturali ed è il frutto delle risposte che i diversi gruppi umani hanno saputo dare ai differenti habitat con cui si sono trovati a convivere. L’autore, Marco Aime, dialogando con le sue nipotine Chiara ed Elena, racconta dei suoi viaggi e dei suoi incontri immaginari.
	Il rispetto a piccoli passi Ridendo delle cantonate e delle delusioni di Baccanone, Bertuccia e Piccologné della famiglia Cafonetti e seguendo le avventure di Ocarino, Gian Gentile e Gian Cortese della famiglia De Sempio, i giovani lettori scopriranno che è sempre bello sentire o dire una parola gentile e che, nei diversi paesi del mondo, esistono tanti modi per salutarsi e ringraziare.
	Uniamoci! Insieme per i Diritti dell'infanzia Il dossier pedagogico «Uniamoci! - Insieme per i Diritti dell'infanzia» contiene dapprima un'introduzione e una breve visione della storia dei Diritti dell'infanzia, seguite da informazioni di base e indicazioni per l'insegnante. Completano il dossier le schede di lavoro e le proposte di attività fotocopiabili rivolte direttamente agli alunni.
	All'incrocio dei sentieri: i racconti dell'incontro I racconti dell'incontro, ambientati in Africa, Francia e Italia, attingono al vissuto quotidiano, parlano di amore, di viaggi, di nostalgia, di fierezza e di dignità, smascherando gli stereotipi con lo strumento dell'ironia. Con essi l’autore trasferisce l’oralità tipica della cultura africana nella scrittura.
	Giochi di ruolo e formazione interculturale Le proposte di questo volume analizzano i temi legati ai processi di formazione dell'identità culturale, proponendo dei giochi di ruolo creativi per far riflettere docenti e discenti sul proprio modello culturale, punto di partenza per lo scambio tra culture.
Pratiche ESS
	Io e l’altro Nel progetto di mediazione artistica, due classi della scuola media di Münchenbuchsee hanno lavorato insieme a tre artisti (fotografia, arte sonora, mediazione artistica) durante un trimestre per esplorare le proprie rappresentazioni di normalità e alterità. Il progetto era incentrato sui concetti seguenti: pregiudizi, tolleranza, alterità, identità e discriminazione.
Attività didattiche di attori esterni
	Stereotipi, pregiudizi e discriminazione (Amnesty International) Tutte e tutti noi abbiamo dei pregiudizi. Dove nascono? Perché li usiamo? Cosa sono? Come un banale stereotipo può divenire pregiudizio che porta alla discriminazione? Questi interrogativi sono alla base del dialogo con gli studenti sulla discriminazione, in modo che tutti possano sentire come funzionano questi meccanismi. Comprenderli è necessario per poterli disinnescare.
	Dialogue en Route (Iras Cotis) Oltre 25 offerte permanenti per classi scolastiche che desiderano esplorare la diversità culturale della Svizzera. Dal monastero alla moschea, dal museo al centro d'asilo, gli allievi imparano a conoscere visioni del mondo e campi di interpretazione, sviluppano competenze per trattare questioni etiche, religiose e culturali e progettano possibilità e opzioni per la futura convivenza pluralistica.
	Progetti a tema: promozione della convivenza sociale (Villaggio Pestalozzi per bambini) In questo progetto a tema, si mettono sotto la lente d’ingrandimento temi quali la discriminazione, il mobbing o i diritti dell’infanzia. Allievi e allieve lavorano agli elementi che compongono i workshop, organizzati in base all’età dei partecipanti, affrontando tematiche legate alla propria classe scolastica, nonché argomenti quali le differenze culturali, la propria identità, la coesione di gruppo, nonché l’emarginazione e il razzismo.
	Radio per bambini e adolescenti a scuola (Villaggio Pestalozzi per bambini) Il bus radiofonico fa una fermata a scuola e la classe realizza le proprie trasmissioni, dalla pianificazione, alla realizzazione fino al momento della messa in onda. Si affronteranno temi attuali all’interno della comunità o del quartiere oppure argomenti come l’emarginazione e la discriminazione nel proprio contesto sociale. Come si manifesta il razzismo nel calcio? ecc.

Sec II

Nel piano di studio Formazione professionale: programma  quadro per l'insegnamento della cultura generale Area d'apprendimento società: etica, identità e socializzazione, cultura e politica; Area d'apprendimento lingua e comunicazione; Aspetti interdisciplinari: storia, genere, sostenibilità. Scuole di maturità professionale: programma quadro d’insegnamento per la maturità professionale Ambito specifico: scienze sociali. Ambito complementare: storia e politica. Scuole di maturità liceale: piano quadro degli studi per le scuole di maturità Orientamenti generali: competenze concernenti la sviluppo personale e la salute; sociali, etiche e politiche; comunicative, culturali e estetiche. Scuole specializzate: programma quadro d'insegnamento per scuole specializzate Terzo settore di studio: scienze umane e sociali.
Proposte didattiche
	Proposta in preparazione.
Materiali didattici e film
	Relou (cortometraggio, 6 min., DVD) Tre giovani cominciano ad importunare due ragazze su un bus pieno di gente, in un sobborgo di Parigi. I tre giovani francesi di origine araba si comportano in maniera incivile nel bus. Scacciano gli altri passeggeri dai loro posti e cominciano a tormentare le due giovani francesi. Quello che comincia come un goffo approccio, diventa col tempo sempre più volgare e minaccioso. Questo cortometraggio fa parte della raccolta "Rispetto, non razzismo" (DVD).
	Il colore della verità (Documentario, 30 min., DVD) Nel 1981, il leader studentesco di colore Siphiwo è stato arrestato durante una dimostrazione, maltrattato e torturato dalle forze di sicurezza bianche. Quando, 6 mesi dopo, è stato rilasciato, era su una sedia a rotelle. Questo cortometraggio fa parte della raccolta "Rispetto, non razzismo" (DVD).
	The Cookie Thief (Cortometraggio, 8 min., VOD) All’entrata di un aeroporto svizzero, una giovane donna si congeda dall’amico per partire verso Istanbul. Al chiosco acquista una rivista «GEO» sulla Turchia ed una scatola di biscotti «cuoricini al burro» e va in una sala d’attesa. Improvvisamente uno sconosciuto che le sta seduto vicino inizia a prendere dei biscotti dalla scatola accanto a lei. Questo cortometraggio fa parte della raccolta "Rispetto, non razzismo" (DVD).
	E poi mi hanno espulso (documentario, 30 min., DVD) Nel film, cinque giovani albanesi raccontano la loro storia di emigrazione. In questo hanno tutti qualcosa in comune: sono tutti originari del Kosovo* e hanno passato molti anni sia in Svizzera che in Germania. I loro genitori si sono rifugiati in Svizzera, perchè nel Kosovo la quotidianità era segnata da dispotismo, repressione e povertà. Questo cortometraggio fa parte della raccolta "Rispetto, non razzismo" (DVD).
	La paura mangia l’anima (cortometraggio, 13 min., DVD) L’attore Mulu sta andando verso un teatro di provincia tedesco per recitare. È in ritardo e telefona al regista. Mentre si sta recando a prendere il treno, nel sottopassaggio che porta ai binari viene provocato da un gruppo di estremisti di destra. Dopo le prime parole cariche di odio si passa ai fatti. Questo cortometraggio fa parte della raccolta "Rispetto, non razzismo" (DVD).
	Pastry, Pain & Politics (cortometraggio, 30 min., DVD) Ellen e Fritz Weintraub, una coppia di ebrei, trascorrono le loro vacanze in Svizzera. Questa storia sfaccettata e dai dialoghi sottili tratta un tema delicato con suspense e arguzia. Affronta la questione dei confini umani, religiosi e nazionali e rivela pregiudizi e varie forme di razzismo in tutti i protagonisti. Questo cortometraggio fa parte della raccolta "Rispetto, non razzismo" (DVD).
	Il viaggiatore «in nero» (Cortometraggio, 12 min., VOD) Durante un tragitto in tram, un giovane di colore viene pesantemente insultato da una signora anziana. I passeggeri attorno a loro sono testimoni della scena sgradevole. Non intervengono. La gente fa cenni di approvazione, guarda imbarazzata o fa finta di niente. Gli insulti diventano più pesanti, la tensione tra i viaggiatori cresce, con finale a sorpresa! Questo cortometraggio fa parte della raccolta "Rispetto, non razzismo" (DVD).
	I coinvolti (cortometraggio, 13 min., VOD) Poco prima del decollo, una passeggera si rifiuta di sedersi perché vuole impedire il rimpatrio in Afghanistan di un richiedente asilo. I passeggeri sono quindi strappati alla loro routine e si trovano improvvisamente confrontati con la situazione di dover prendere posizione.
	Razzismi 2.0 | Analisi socio-educativa dell'odio online Il libro affronta il tema delle varie forme di odio, razzismo e linguaggio violento presenti online analizzando la situazione e le varie caratteristiche dell'ambiente digitale, ovvero la velocità, l'anonimato, la considerazione dell'autorevolezza delle informazioni presenti, il ruolo delle immagini, l'analfabetismo emotivo, la spirale del silenzio e il fenomeno del flaming, cioè l'assunzione di atteggiamenti arroganti od offensivi nei confronti di altri utenti.
	La nave verde Una storia solarpunk che tenta di rispondere al fenomeno delle migrazioni causate da guerre, crisi ambientali e fughe endemiche dai paesi poveri. La storia racconta di un gruppo di profughi politico-climatici che viene soccorso in mezzo a un Mar Mediterraneo altamente sorvegliato e portato su una fantascientifica nave che contiene vari ecosistemi...
	Penso parlo posto Il libro è un ottimo contributo per riflettere su contenuti e modalità di comunicazione, sul valore delle parole e del silenzio, e di quello che si comunica. Esso vuole essere un invito a ricercare tutti i lati di una storia, vedere il mondo da diversi punti di vista e non limitarsi unicamente al proprio.
	Sotto il velo: la mia vita con il velo per le strade di Roma Fumetto che pone l'accento sui pregiudizi e come superarli tramite i disegni e i testi dell'autrice, originaria della Tunisia e cittadina di Roma. Piacevole nella lettura e originale nella costruzione. Adatto da utilizzare in classe per intero o anche solo l'una o l'altra tavola che tratta un tema specifico.
	All'incrocio dei sentieri: i racconti dell'incontro I racconti dell'incontro, ambientati in Africa, Francia e Italia, attingono al vissuto quotidiano, parlano di amore, di viaggi, di nostalgia, di fierezza e di dignità, smascherando gli stereotipi con lo strumento dell'ironia. Con essi l’autore trasferisce l’oralità tipica della cultura africana nella scrittura.
	Una bella differenza: alla scoperta della diversità del mondo In un mondo sempre più complesso e multiculturale, un antropologo spiega la bellezza delle differenze che caratterizzano il genere umano. La differenza ha profonde radici storiche e culturali ed è il frutto delle risposte che i diversi gruppi umani hanno saputo dare ai differenti habitat con cui si sono trovati a convivere. L’autore, Marco Aime, dialogando con le sue nipotine Chiara ed Elena, racconta dei suoi viaggi e dei suoi incontri immaginari.
	Giochi di ruolo e formazione interculturale Le proposte di questo volume analizzano i temi legati ai processi di formazione dell'identità culturale, proponendo dei giochi di ruolo creativi per far riflettere docenti e discenti sul proprio modello culturale, punto di partenza per lo scambio tra culture.
Pratiche ESS
	Attualmente non abbiamo ancora offerte sul tema per questo ciclo.
Attività didattiche di attori esterni
	Dialogue en Route (Iras Cotis) oltre 25 offerte permanenti per classi scolastiche che desiderano esplorare la diversità culturale della Svizzera. Dal monastero alla moschea, dal museo al centro d'asilo, gli allievi imparano a conoscere visioni del mondo e campi di interpretazione, sviluppano competenze per trattare questioni etiche, religiose e culturali e progettano possibilità e opzioni per la futura convivenza pluralistica.
	Stereotipi, pregiudizi e discriminazione (Amnesty International) Tutte e tutti noi abbiamo dei pregiudizi. Dove nascono? Perché li usiamo? Cosa sono? Come un banale stereotipo può divenire pregiudizio che porta alla discriminazione? Questi interrogativi sono alla base del dialogo con gli studenti sulla discriminazione, in modo che tutti possano sentire come funzionano questi meccanismi. Comprenderli è necessario per poterli disinnescare.
	Progetti a tema: promozione della convivenza sociale (Villaggio Pestalozzi per bambini) In questo progetto a tema, si mettono sotto la lente d’ingrandimento temi quali la discriminazione, il mobbing o i diritti dell’infanzia. Allievi e allieve lavorano agli elementi che compongono i workshop, organizzati in base all’età dei partecipanti, affrontando tematiche legate alla propria classe scolastica, nonché argomenti quali le differenze culturali, la propria identità, la coesione di gruppo, nonché l’emarginazione e il razzismo.
	Radio per bambini e adolescenti a scuola (Villaggio Pestalozzi per bambini) Il bus radiofonico fa una fermata a scuola e la classe realizza le proprie trasmissioni, dalla pianificazione, alla realizzazione fino al momento della messa in onda. Si affronteranno temi attuali all’interno della comunità o del quartiere oppure argomenti come l’emarginazione e la discriminazione nel proprio contesto sociale. Come si manifesta il razzismo nel calcio? ecc.

Approfondimenti

 

I seguenti approfondimenti sul tema sono scaricabili come PDF: approfondimenti tematici

L'ESS aiuta, tra le altre cose, a capire meglio la complessità di un tema da una prospettiva più sostenibile. A tale fine è indispensabile fondarsi su una base contenutistica. Il testo che segue offre quindi una panoramica tematica. È tuttavia importante sottolineare che non ha la pretesa di essere esaustivo a livello contenutistico. Si presta però a elaborare o trasmettere contenuti nell'ambito dell'insegnamento.

1. Cos'è il razzismo?

Per razzismo s'intende l'assegnazione di persone a un gruppo fittizio ("razza") e la loro gerarchizzazione in base a determinate caratteristiche come il colore della pelle, la lingua, la religione, la cittadinanza o l'origine nazionale o etnica. A seguito di ciò, non si considerano le persone come individui, ma si percepiscono come membri di un gruppo razzializzato.

2. Chi è vittima di razzismo?

Persone BIPoC e PoC L'espressione "Black, Indigenous and People of Colour (BIPoC)", ossia le persone nere, indigene e di colore, è un'autodesignazione coniata da persone vittime di razzismo che quindi non godono degli stessi privilegi di cui invece beneficiano le persone che non sono oggetto di razzismo. Anche le persone che non si identificano come BIPoC possono essere vittime di razzismo, p. es. le persone ebree o provenienti dai Balcani. Le persone bianche Il razzismo è un sistema in cui le persone bianche hanno dei privilegi, mentre le persone BIPoC sono discriminate o svantaggiate. Qui è importante capire che "privilegiato" non è automaticamente sinonimo di persone bianche sempre benestanti! Significa però che, in associazione con il razzismo, queste persone non sono sistematicamente svantaggiate o oppresse. In questo contesto, quindi, l'espressione persone bianche non descrive il colore della pelle, ma rappresenta le persone che non hanno vissuto esperienze di razzismo. "Othering" (o alterità) La propria prospettiva è spesso percepita come la "norma" o la "normalità". Questo porta a paragonare la propria appartenenza con quella di un altro gruppo di persone. Se questo avviene in un contesto razzista, p. es. attraverso l'attribuzione dell'origine, si parla di "othering" (alterità). Ne consegue spesso una disparità di potere in cui un gruppo (costituito solitamente da persone bianche) domina l'altro gruppo (composto da persone di colore) e lo svaluta o addirittura lo esclude. Un esempio: quando si parla di bambini di colore e nello stesso contesto non si utilizza praticamente mai il termine "bambini di pelle chiara". Ulteriori "termini in relazione con il razzismo e la discriminazione razziale" sono disponibili nel sito del Servizio per la prevenzione del razzismo (SLR).

3. Quali sono i livelli di razzismo?

(Questo estratto di testo è stato in parte tratto e liberamente tradotto dal libro "No To Racism", pp. 63 e ss.). Per contrastare efficacemente il razzismo, occorre capire come nasce e in quali categorie può essere suddiviso. Razzismo quotidiano: Il razzismo quotidiano avviene a livello individuale o interpersonale. Spesso si tratta di cose apparentemente banali, che tuttavia assumono un carattere sistemico per via della frequenza del vissuto. Per esempio, alle persone BIPoC si chiede costantemente da dove vengono, si toccano loro i capelli o si attribuiscono loro abilità di ballo perché si ritiene che "ce l'abbiano nel sangue". Qui è importante sottolineare che occorre distinguere tra intenzione e azione. Anche se qualcuno non intende offendere con una sua dichiarazione, quest'ultima può comunque ferire una persona. Razzismo istituzionale: Il razzismo istituzionale interviene quando nessuna persona che lavora nell'istituzione ha intenzioni razziste in fatto di norme, regole e prassi. Capita per esempio quando esami non anonimizzati, su cui figurano nominativi "dal suono straniero", vengono valutati diversamente da quelli degli altri esaminandi a causa di un pregiudizio inconscio, oppure quando, durante una perquisizione, un agente di polizia procede in modo più critico nei confronti di una persona di colore rispetto a quanto farebbe con una persona bianca. Questo accade più spesso quando mancano criteri oggettivi per il processo decisionale o per i processi lavorativi corrispondenti. Razzismo strutturale: "Per razzismo strutturale s’intende una forma di discriminazione o esclusione di gruppi razzializzati radicatasi nella società che si manifesta in valori, comportamenti e idee di normalità consolidatisi nella storia. Questo fenomeno è spesso percepito dalla popolazione come «normale» o non è comunque messo in discussione e caratterizza quindi l’intera società, incluse le istituzioni e le imprese. Il razzismo strutturale ha tendenzialmente l’effetto di moltiplicare le disparità già esistenti. (Citazione tratta dalla Sintesi dello studio di riferimento: razzismo strutturale in Svizzera (admin.ch)) Il razzismo non viene menzionato esplicitamente né nel Piano di studio della scuola dell’obbligo ticinese né nel Piano di studio21. Il modo in cui trattare questo tema è lasciato alla discrezione dell'insegnante. Nei libri di testo spesso si presuppone che le bambine e i bambini svizzeri siano bianchi e crescano in un contesto cristiano. Le bambine e i bambini con un’altra colorazione di pelle vi sono rappresentati, ma provengono da Paesi lontani e sono spesso considerati meno civilizzati e bisognosi, e quindi rappresentati come diversi.

4. La Svizzera ha un problema di razzismo?

La popolazione svizzera si caratterizza per la sua diversità: quattro lingue nazionali; oltre una dozzina di altre lingue; più di 190 nazionalità; oltre 10 comunità religiose principali; 3 persone su 10 nate all'estero; 4 persone su 10 con un passato migratorio*. * Una persona ha un passato migratorio se quest'ultima o almeno uno dei suoi due genitori non sono nati nel Paese in cui risiedono. La migrazione viene spesso confusa con il razzismo. Ci sono persone con un passato migratorio che non sono vittime di razzismo (p. es., persone svedesi bianche) e persone senza un passato migratorio che invece vivono l'esperienza del razzismo (p. es, bambini/e svizzeri/e neri/e). Non esiste quindi una "persona tipicamente svizzera", poiché la composizione della popolazione è molto eterogenea e cambia costantemente. È quindi importante chiedersi cosa pensano le persone che risiedono in Svizzera, quanto sono consapevoli dell'esistenza del razzismo e come gestiscono questa questione. In base ai risultati del sondaggio dell'Ufficio federale di statistica condotto nel 2022 emerge che sei persone su 10 considerano il razzismo un problema sociale importante. Circa un terzo di tutte le persone intervistate ritiene inoltre che in Svizzera si faccia troppo poco per prevenire il razzismo o che le misure politiche in quest'ambito siano insufficienti. Nel sondaggio 2022 sulla convivenza in Svizzera condotto dall'Ufficio federale di statistica, la maggioranza delle persone intervistate ritiene di non avere pregiudizi razzisti. Tuttavia, il 34 percento approvava le affermazioni razziste nei confronti delle persone musulmane. Una persona su tre che vive in Svizzera ha già vissuto esperienze di razzismo. Queste cifre illustrano chiaramente che non sembra essere sufficiente supporre di non essere razzisti. È invece necessario mettere in discussione con senso critico il proprio modo di pensare e agire in relazione al razzismo per cambiare la mentalità e gli atteggiamenti e contribuire così attivamente a creare una convivenza paritaria. La popolazione svizzera è molto eterogenea e ha una composizione diversificata. Nel contempo, però, la maggioranza delle persone è cresciuta in una società razzista. In Svizzera, molte persone vengono viste come non svizzere. Sono in molti ad essere sorpresi (anche se non sempre in modo evidente) quando un individuo, considerato "straniero", parla senza accento o agisce in modo non conforme a un'idea o a uno stereotipo. Le attribuzioni avvengono spesso automaticamente e talvolta facilitano addirittura l'orientamento in sistemi complessi. In questo contesto, ad essere decisivo non è principalmente il fatto che avvengano tali attribuzioni, ma sono il modo di reagire a tali idee e il fatto di essere consapevoli delle proprie azioni e dichiarazioni.

5. Excursus: siamo tutti uguali o diversi?

In diverse fasi della vita, siamo incoraggiati a riflettere su noi stessi, sulla nostra identità, sulla nostra vita quotidiana, sulle nostre visioni e sui nostri desideri. Per farlo, cerchiamo di creare sistematicamente un ordine per trovare un posto nella società. In questo processo, è logico descrivere ciò che "è conosciuto e sconosciuto" o anche ciò che "siamo noi e sono gli altri". Questo diventa problematico quando, attraverso un'attribuzione di alterità (othering), altre persone si sentono escluse o sono viste come estranee. Qui non è questione di determinare chi fa parte e chi no, bensì si tratta di stabilire in che modo vediamo e trattiamo gli altri. Percepire le differenze tra le persone non è di per sé lesivo, perché tutte le persone sono individui e quindi diversi. A volte le varie percezioni ci aiutano persino a riconoscere le diverse esperienze di vita nella stessa società, a parlarne e a tenerne conto nel nostro modo di agire. È importante non ritenere automaticamente la propria prospettiva o il proprio modo di vivere come lo standard o addirittura come "la normalità".

6. Dov'è presente il razzismo nella vita quotidiana?

Dato che il razzismo è un concetto ampio, non è possibile stilare un elenco esaustivo di situazioni quotidiane in cui è presente. I seguenti esempi forniscono un'idea degli ambiti in cui le persone vittime di razzismo vedono o sperimentano la discriminazione: rappresentazioni nei media (immagini, arte, musica, film, pubblicità, articoli di giornale...) che modellano le rappresentazioni e l'immagine di sé e rispecchiano le realtà della vita. Persone BIPoC rappresentate come persone passive, arretrate o sventurate, senza riflettere ulteriormente su queste considerazioni. Percentuale statisticamente più alta di risposte negative ricevute da chi si candita per un posto di apprendistato, di lavoro e un alloggio. Priorizzazione diversa per gli esami medici e le cure nel settore della salute. Modalità d'evasione dei casi di violazioni della legge da parte della polizia e della giustizia. Livelli diversi di sostegno da parte di insegnanti, specialisti/e e scuole. Discorsi d'incitamento all'odio in Internet e/o nei media sociali. Insulti e discussioni nell'ambito degli sport di squadra e individuali. Un altro esempio quotidiano è il profiling razziale. Questo termine descrive il comportamento di una persona che sospetta di un'altra persona per via del colore della sua pelle. In molti casi, le persone con la pelle scura riferiscono di dover dimostrare la propria innocenza (p. es. alla polizia) o di ricevere una risposta negativa quando cercano un appartamento o un posto di lavoro mediamente più spesso delle persone bianche. Le persone di origine africana sono le più colpite, seguite da quelle provenienti da Paesi europei come il Kosovo, la Turchia o la Serbia. In questo caso, il razzismo si mescola ad altre forme di discriminazione.

7. In che modo le persone sono vittime discriminazione in Svizzera?

Il grafico dell'Ufficio federale di statistica mostra in quali situazioni quotidiane le persone intervistate sono confrontate con azioni o dichiarazioni discriminatorie. Il razzismo è uno dei maggiori problemi di discriminazione. La discriminazione non si manifesta sempre e solo con un comportamento ostile o malevolo. Spesso, affermazioni o atteggiamenti non ponderati portano qualcuno a sentirsi svantaggiato o umiliato. Spesso manca la consapevolezza di come si sentono le altre persone in determinate situazioni e di come gestire con attenzione il proprio linguaggio e il proprio comportamento per promuovere una buona convivenza. Per scoprirlo, vale quindi la pena di parlare insieme di sentimenti, motivi e atteggiamenti e di analizzare criticamente questo grafico.

8. Cosa dice la legge?

Il termine "razzismo" non è spiegato nei trattati e negli atti legali svizzeri, con alcune eccezioni (p. es. nel preambolo dell'ICERD). In numerosi documenti, si indica addirittura che si rinuncia esplicitamente al termine razzismo. Ciò è dovuto al fatto che in ultima analisi ci si deve focalizzare sulla situazione e non sulla sua definizione. Infine, il termine è politicamente e scientificamente controverso. Anche le condizioni quadro sociali in costante mutamento rendono difficile una situazione di partenza o una definizione unitaria o generale. Pertanto, si utilizzano piuttosto termini come pregiudizi, stigmatizzazione, emarginazione o discriminazione, al fine di integrare anche meccanismi di esclusione simili e comparabili (razzismo). L'articolo 8 della Costituzione federale svizzera afferma che tutti sono uguali davanti alla legge e che nessuno può essere discriminato, in particolare a causa dell’origine, della razza, del sesso, dell’età, della lingua, della posizione sociale, del modo di vita, delle convinzioni religiose, filosofiche o politiche, e di menomazioni fisiche, mentali o psichiche. Per quanto riguarda la discriminazione razziale, a seconda della base giuridica, si menzionano soprattutto forme di discriminazione istituzionalizzate e indirette come i pregiudizi nei confronti di minoranze etniche, culturali, linguistiche, religiose e di altro tipo. Ciò include atti denigratori riguardanti caratteristiche fisiche (colore della pelle, forma degli occhi, capelli) o culturali (lingua, religione...). Si distingue anche se questa azione viene compiuta a livello politico o sociale (Stato, autorità, aziende, membri di associazioni, dipendenti, persone private...) o con quali modalità (verbalmente, fisicamente, con quale intenzione, in quale situazione...). Le persone vittime razzismo considerano illogiche, inaccettabili o ingiuste le conseguenze legali poiché contengono un ampio margine d'interpretazione. Questo perché nelle procedure legali è (ancora) impossibile dare attribuzioni e posizionamenti che mostrino i vantaggi e gli svantaggi per le persone, soprattutto se sono immateriali. Giustificare un motivo oggettivo è altrettanto difficile. Pertanto, quando si affronta il tema del razzismo, si deve riflettere criticamente non solo sull'azione, ma soprattutto sull'intenzione e sull'impatto. Che impatto ha una (la mia) azione o affermazione? Cosa posso fare se un'azione o un'affermazione viene percepita come discriminatoria? Maggiori informazioni nel sito: CFR: norma penale (admin.ch)

9. Cos'è l'appropriazione culturale?

Citazione tratta dal glossario di NoToRacism (N.d.t.: traduzione libera dal tedesco): "Si parla di appropriazione culturale quando i membri della cultura dominante si appropriano di forme d'espressione culturali traendone eventualmente persino un profitto finanziario, senza però aver vissuto la storia della schiavitù o altre forme di oppressione. Molte persone percepiscono come ingiusto il fatto di adottare queste espressioni culturali (p. es. "bindi", "locks"), permettendo pure a persone non razzializzate di realizzare, a seconda dei casi, un grande profitto economico (p. es. il tè Rooibos, articoli a base di palo santo), senza tuttavia mostrare alcun rispetto per le persone che hanno fabbricato questi prodotti." Cos'è la cultura? Ci si può distinguere dalle altre culture? La cultura appartiene a qualcuno o a qualcosa? Chi determina dove inizia e dove finisce una cultura? A quale cultura o a quali culture apparteniamo tutti?

10. Fonti

Di seguito sono elencati le fonti consultate per allestire questo dossier tematico (link verificati nell’agosto 2023). Convivenza | Ufficio federale di statistica Immagine: convivenza in cifre | Ufficio federale di statistica Immagine: motivi di discriminazione | Ufficio federale di statistica Studio sul razzismo strutturale in Svizzera | Servizio per la lotta al razzismo Le principali definizioni correlate al razzismo e alla discriminazione razziale El-Mawi, R.; Owzar, M.; Bur, T.; Attoun, S.(2022): No to Racism, HEP Verlag Costituzione federale della Confederazione Svizzera (articolo 8) Black Lives Matter – eine Bestandesaufnahme von der Bundeszentrale für politische Bildung Koller Christian, Rassismus, UTB, Paderborn 2009, S. 8; vgl. auch Miles Robert, Die Überdehnung der Begriffe, S. 57–69. Wortbedeutung.info (2023): Definition & Bedeutung von Othering Profilazione, discriminazione: anche in Svizzera esiste il razzismo strutturale | SWI - Swissinfo

11. Per andare oltre

Di seguito sono proposti alcuni portali web, contributi video o risorse utili ai docenti per conoscere o approfondire taluni aspetti del tema (consultati nell’agosto 2023). Rete delle scuole21 La Rete scuole 21 – Rete svizzera delle scuole che promuovono la salute e la sostenibilità sostiene le scuole che desiderano impegnarsi a lungo termine a favore della promozione della salute e dell’educazione allo sviluppo sostenibile (ESS).La pagina dedicata a diversità e relazioni interculturali, fra l'altro, offre informazioni utili al docente che vuole toccare il tema della prevenzione al razzismo. Xenofobia, razzismo e rispetto fra i banchi di scuola (Blog Naufraghi/e; 10.08.2023) Discriminazioni e diritti calpestati passano più o meno sotterraneamente ogni giorno fra i gesti e le parole di allievi, docenti e famiglie. Urge una nuova sensibilità. Autore Adolfo Tommasini. Parlare di razzismo in classe (Feltrinelli scuola; 9.2.2023) 10 consigli e 5 strumenti per parlare di razzismo, combattere la discriminazione e contribuire a una cultura accogliente. Spiegare il razzismo ai bambini (Unicef: 19.06.2020) Il razzismo non è un problema unicamente statunitense, anche in Svizzera molte persone ne sono colpite quotidianamente. Per generare il necessario cambiamento, dobbiamo parlarne apertamente ai bambini. Alcuni consigli al riguardo. Tangram (Rivista) Due volte all’anno la Commissione Federale contro il Razzismo (CFR) pubblica TANGRAM, una rivista specializzata nello studio e nell’analisi del razzismo in Svizzera. In ogni suo numero, TANGRAM approfondisce un tema particolare contribuendo così a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della discriminazione. Il bollettino plurilingue TANGRAM è gratuito. Spunti per parlare di razzismo a scuola (PortaleSud) Sui nuovi media si leggono a volte messaggi razzisti e xenofobi scritti da adolescenti. È un fenomeno preoccupante di cui la scuola si deve occupare. Il PortaleSud (Rete delle Scuole del Grigioni italiano) propone questo spunto tratto dalla rivista Tangram che presenta alcuni possibili percorsi su come trattare il tema in classe. Video contro il razzismo (video, 2') Video realizzato dalle ragazze e dai ragazzi dalla classe 3A (Scuola sec. I grado) dell’Istituto Comprensivo Monteleone-Pascoli (pubblicato il 1.12.2020). Una scuola antirazzista: parliamone! (Edizioni Centro Studi Erickson: webinar, 1h17') La scuola è uno dei luoghi principali in cui bambini, bambine e adolescenti incontrano il razzismo. A scuola, come nella società, il razzismo ha una connotazione sistemica e assume diverse manifestazioni. Le più insidiose e difficili da riconoscere ed eradicare sono spesso forme di razzismo sottile, che perpetuano pregiudizi e stereotipi insiti nei curricoli, nei libri di testo, nei materiali didattici, nel linguaggio e negli atteggiamenti del personale docente e di alunni ed alunne. Come contrastare il razzismo e costruire una scuola anti-razzista? Cosa può fare il personale docente? Ne parlano: Rahma Nur, insegnante alla scuola primaria e Tiziana Chiappelli, docente di Pari opportunità e genere all’Università di Firenze. Razzismi (Fondazione Corriere della Sera: video, 1h44') In questa lezione Marco Aime (docente di Antropologia culturale all’Università di Genova) partirà dalle molteplici forme storiche di razzismo nel contesto europeo, per arrivare a delineare, con una lettura anche in chiave politica, le nuove forme di razzismo, figlie di quello passato ma forti di caratteristiche inedite e sfuggenti, adattate ai tempi attuali e sempre più strumentalizzate e tradotte in azioni xenofobe violente. Lezione del 21.10.2022. Servizio per la lotta al razzismo La discriminazione e il razzismo sono problemi sociali che si verificano anche in classe e nel cortile della scuola. Diverse pubblicazioni e rapporti forniscono una panoramica della situazione in Svizzera. Razzismo e antisemitismo in Ticino (SBT: dossier della documentazione regionale ticinese) Razzismo e all'antisemitismo sono i temi toccati dal dossier, che vuole fornire all'utente gli strumenti di base per poter affrontare questi soggetti. Vi sono riuniti una selezione di materiale a disposizione nelle biblioteche, nei centri di documentazione, nella stampa, in internet ecc. Particolarmente interessante è la sezione dedicata alla risorse audio e video della RSI.

pubblicato il 31.08.2023