La migrazione e i suoi collegamenti: alla scoperta del metodo "Gomitolo"
04.12.2025
Come si riesce a trattare in modo comprensibile il tema della migrazione, le sue molteplici cause e conseguenze durante l'insegnamento? Il metodo "Gomitolo" combina un gioco di ruolo, il pensiero sistemico e l'analisi collettiva. "Un gomitolo in cammino", destinato al 3° ciclo, mette in luce le interrelazioni tra diverse situazioni migratorie. Alla scoperta di questo metodo d'insegnamento.
L'obiettivo di questo metodo è di familiarizzarsi subito con il tema, ossia, nel caso specifico, di chiarire cosa s'intende per "migrazione". Il concetto di migrazione viene trattato collettivamente all'inizio della sequenza didattica. Ponendo semplici "domande sì/no" – ad esempio se le allieve e gli allievi conoscono qualcuno che ha traslocato o si è trasferito in un altro Paese – si mostra che la migrazione non solo può assumere molte forme, ma è anche presente nella loro vita quotidiana.
Successivamente, le allieve e gli allievi ricevono delle schede sull'identità che descrivono diverse situazioni di vita nel contesto della migrazione. Queste schede rappresentano persone che cambiano domicilio per motivi di studio, lavoro, famiglia, oppure a causa di conflitti o ancora per via di fattori economici e climatici. Le ragazze e i ragazzi si familiarizzano dapprima con il ruolo assegnato loro, rispondono alle domande contenute nelle schede di lavoro e, se necessario, ricercano informazioni supplementari. Presentano poi le loro identità all'interno di piccoli gruppi e discutono dei fattori che possono influenzare la migrazione.
La creazione di una rete
Nella seconda parte si mette in atto il gioco di ruolo. A tale fine, l'insegnante traccia tre cerchi sul pavimento.
- Cerchio interno: identità che attualmente vivono in Svizzera
- Cerchio esterno: identità che vivono all'estero
- Cerchio centrale: identità non chiaramente attribuibili.
Dopo che tutti si sono posizionati, inizia il lavoro con il gomitolo di spago. Un'identità si presenta e chiede alla classe quali altre identità vedono un collegamento con lei e perché.
"Mi chiamo Andreas e vengo dai Paesi Bassi. Dato che adoro sciare e che le montagne sono per me sinonimo di una maggiore qualità di vita, mi piacerebbe trasferirmi in un Paese con bei comprensori sciistici. Per questo motivo desidero vivere in Svizzera.
Ho inoltrato la mia candidatura come infermiere all’organizzazione Pro Grosis che si occupa di fornire cure e assistenza a domicilio a donne anziane. Sto ancora aspettando una decisione dell’ufficio che rilascia i permessi di soggiorno. Visto che al momento non ci sono abbastanza specialisti nel settore sanitario (carenza di personale qualificato), le infermiere e gli infermieri sono molto richiesti."
"Rappresento il soggiorno all’estero. Ci sono molti motivi diversi per cui le persone mi scelgono. Alcune partono all’estero per fare un soggiorno linguistico e imparare una nuova lingua. Altre si recano all’estero per un certo periodo di tempo al fine di partecipare ad un programma di scambio o di studiare per un semestre in un’altra università.
Alcune fanno anche uno stage in un altro Paese o vi trovano un impiego. In questo caso, la loro permanenza all’estero è limitata nel tempo. Se qualcuno vuole trascorrere un periodo più lungo all’estero, deve avere disponibilità finanziarie e anche un permesso di soggiorno speciale. Non tutte le persone hanno queste opportunità.
Chi individua un collegamento con sé stesso ed è in grado di motivarlo riceve il gomitolo di spago e porta avanti il gioco. Così, passo dopo passo, prende forma una rete che mette in evidenza come la migrazione sia frutto dell’interazione di diversi fattori: condizioni di vita, dipendenze economiche, cambiamenti climatici o legami sociali. A seconda dell'approccio scelto, si può prima trattare globalmente un'identità con i suoi collegamenti oppure lasciare che la rete si sviluppi man mano attraverso più identità.
Come siamo collegati gli uni agli altri?
Successivamente, le allieve e gli allievi riflettono su quanto avvenuto dapprima basandosi sulla propria visione personale: "Come percepisco il mio ruolo? Quali sono le sfide o le risorse legate alla mia identità?". La rete viene poi posata sul pavimento in modo da averne una visione globale. La discussione a seguire verte sulle domande seguenti: "Quali schemi emergono?" e "Che ruolo svolge la migrazione nelle diverse situazioni di vita?"
Riflettere più approfonditamente sui collegamenti
In un'altra lezione, le allieve e gli allievi trasferiscono la rete creata su un manifesto. Riassegnano le identità ai cerchi e disegnano i collegamenti stabiliti. Grazie al confronto tra i manifesti realizzati dai vari gruppi emergono ulteriori collegamenti e spunti di discussione poi utilizzati per approfondire singoli aspetti. Questo metodo permette di evidenziare chiaramente che la migrazione è un fenomeno complesso e dalle molteplici sfaccettature che collega tra loro numerose situazioni di vita. Le allieve e gli allievi affrontano il tema sia dal punto di vista della materia d'insegnamento che sul piano sociale e imparano a tener conto di svariate prospettive.
Alla fine, la stretta interrelazione tra le singole storie di vita, gli sviluppi sociali, nonché le interdipendenze e i contesti globali diventa evidente.