Siamo uguali ma diversi

Mettersi in gioco e interagire con i valori e le rappresentazioni

Come cambiano i bambini? Cosa, quando e dove cambiano? E cosa invece non cambia? Sono alcune delle domande che hanno portato Federica Tantardini a creare con la sua classe questo gioco sull’identità: l’Identigioco. Oliviero Ratti (éducation21) l'ha incontrata.

Domande significative, che riguardano la relazione fra il singolo e il gruppo-classe e che già alla scuola dell’infanzia mettono in campo il tema della diversità e dell’uguaglianza. Ma come interpretarle e restituirle nel quotidiano scolastico? Su quali aspetti mettere l’accento?

Cosa tengo per me? Cosa scambio? Cosa regalo?

Con l’identigioco il punto di partenza è il disegno del proprio-autoritratto e la condivisione di alcuni aspetti del proprio viso. Per poi passare a fatti e curiosità del proprio quotidiano come il tempo libero, il cibo e i mestieri preferiti. In fondo l’obiettivo è quello di imparare ad osservarsi, condividendo con gli altri le proprie specificità. Le preferenze, dal disegno vengono tradotte in carte da gioco, messe sul tavolo e poi scambiate. Cosa tengo per me? Cosa scambio? Cosa regalo? È facile immaginare come entrino in scena quegli atteggiamenti tipici dell’attaccamento e della separazione che caratterizzano il mondo infantile.

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Intervista video (4'23") - versione corta

Intervista video (19'21") - versione completa

Informazioni complementari

Ventuno 1 | 2019 Giochi e ESS

Il gioco è nato dal progetto "Il gioco utilizzato come uno strumento didattico" con Tommaso Corridoni del DFA - SUPSI (intervista).

 

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