Viaggiare

Iniziamo col confrontarci col termine “viaggiare” che ha diversi significati: dallo spostarsi da un luogo di partenza a un luogo d’arrivo (più o meno distante), agli spostamenti immaginari fatti con la mente. Considerando il primo significato, nella storia dell’umanità, i motivi per mettersi in viaggio sono molteplici: lavoro, affari o commercio, salute, volontariato, missioni, pellegrinaggio religioso, ricerca (per la raccolta di dati e informazioni) e altri obiettivi, come per esempio migrare per trovare lavoro o assistenza sanitaria, rifugio da una guerra o dai cambiamenti climatici, o semplicemente trasferirsi temporaneamente per andare a trovare altre persone, per svago, riposo, cultura, curiosità, cura, sport, ecc., in altre parole per turismo o per mero piacere di viaggiare. Accanto ai motivi esistono altrettanti modi di viaggiare, di spostarsi: a piedi, a cavallo, in bicicletta, in treno, in camper, in aereo, ecc. In questo dossier abbiamo scelto di focalizzare il tema sull’atto del viaggiare per le vacanze e il piacere del viaggio. In questo ambito possiamo affermare che le motivazioni per l'atto del viaggiare vanno oltre il semplice spostamento da un luogo all’altro, ma possono comprendere il piacere, il rilassamento, la curiosità, la scoperta e l'esplorazione, il desiderio di conoscere altre culture e di prendersi del tempo per la costruzione di relazioni interpersonali.

La merce dei viaggi turistici

Duccio Canestrini in “Andare a quel paese” (Feltrinelli Traveller, 2001, p. 22) si chiede qual è la merce dell’industria del turismo: i sogni che prova a vendere? Le risorse naturali e culturali di cui usufruisce? No, secondo lui la merce sono i turisti stessi con i loro bisogni: “la merce sono i corpi delle persone in trasferta. Siamo noi che veniamo temporaneamente spostati da compagnie aeree, imprenditori dell’accoglienza, enti turistici governativi, operatori economici specializzati nella gestione del nostro tempo libero”. Tempo durante il quale siamo tentati ad evadere dalla quotidianità per ricaricare le pile e per ritrovarci trasferiti “verso mete indiscutibilmente desiderabili, verso posti invitanti dove soggiornare a tempo determinato. Dopodiché, finita la pacchia, veniamo riportati a casa”. E tutto questo in totale sicurezza, lontani da potenziali rischi, liberi da restrizioni e obblighi della quotidianità e magari con un bel “souvenir” in valigia che rappresenta un ricordo del viaggio, indipendentemente della sua originalità e autenticità.

Il turista, quindi, è colui che usufruisce ed esplora il territorio per divertimento e svago. Ma questo “homo turisticus” si divide in varie tribù. C’è chi usufruisce delle offerte dell’industria delle vacanze e per essa sono una massa di persone da spremere in vari modi, nel gergo economico infatti chiamata “cash cows” ovvero mucche da contanti. C’è chi invece nelle vacanze preferisce spendere di più per poter staccare la spina e godersi il dolce far niente. E poi c’è chi nelle vacanze cerca di capire un po’ il mondo restando anche “sapiens”. Ma occorre essere prudenti in quanto l’industria del turismo, sempre secondo Canestrini, seppur parla “di sviluppo e di incontri tra culture, pensa soprattutto a fare i propri interessi. Senza curarsi dell’impatto sull’ambiente umano e naturale di milioni di visitatori, che giungono perlopiù impreparati”. Per restare un “homo sapiens”, anche e soprattutto durante le vacanze, occorre quindi che il turista sia maggiormente consapevole e critico, che sia in grado di ridare senso al viaggio, senza per forza raggiungere delle mete esotiche, per trasformarsi da consumatore di vacanze a protagonista delle proprie avventure. In questo senso, in un modo o l’altro, tutti siamo turisti, anche l’allievo e l’allieva a scuola.

L’importanza della natura

A questo punto ci possiamo chiedere per quale ragione si intraprende un viaggio per visitare un luogo diverso da casa: qual è il bisogno? Che cosa attrae in un determinato luogo? Secondo il monitoraggio del turismo svizzero (2017) le attività legate alla natura sono predominanti nella “top ten” delle ragioni di viaggio. Infatti, montagne, natura e panorami sono i primi tre bisogni, mentre, tra le attività preferite dei turisti che soggiornano in Svizzera, l’escursionismo occupa il primo posto, la visita alle attrazioni naturali e lo sci alpino sono rispettivamente al 4° e 5° posto.

Al giorno d’oggi ci pensano i social media a diffondere le immagini e le bellezze del territorio tramite blogger, influencer, videomaker, ecc. Come non pensare ad esempio agli effetti del video, postato nell’estate del 2017 da un ragazzo brianzolo in gita in Valle Verzasca, intitolato “Le Maldive di Milano”? Il video, postato su vari social media, è diventato virale con milioni di visualizzazioni. Il suggestivo tratto di fiume, soggetto del video, è stato preso d’assalto da tanti turisti di giornata. Ciò ha causato delle conseguenze negative legate al traffico, ai posteggi e ai rifiuti , tanto che il caso è stato trattato ampiamente dai media e il comune ha dovuto correre ai ripari spendendo attorno ai 20mila franchi per la sola gestione del traffico. Mentre per “Ticino Turismo” il video ha fatto scuola tanto da proporre l’anno successivo un concorso di promozione del territorio tramite dei brevi filmati: 100% Ticino Challenge e Svizzera Turismo è stata la prima organizzazione nazionale a organizzare un “Influencer Summit” nel 2018. Per il periodo 2020-2022 si punta fra l’altro alle varie piattaforme social tramite l’hashtag #INNAMORATIdellaSVIZZERA e il nuovo slogan “Ho bisogno di Svizzera”.

Tutto sommato, visto che ci sono modi diversi di viaggiare con conseguenti impatti ambientali, sociali e economici che possono variare notevolmente, è importante affrontare questo tema in classe e sensibilizzare allieve e allievi, studentesse e studenti e le persone in formazione sulle possibili conseguenze delle loro scelte.

«Fatti e dati»

Vivere l’atto del viaggiare a scuola è possibile a tutte le età. Ne sono degli ottimi esempi la settimana verde o bianca, la gita scolastica o la semplice uscita di studio che la scuola pratica regolarmente a partire dalla scuola dell’infanzia. Già in tempi remoti, noti pedagogisti come J.J. Rousseau (1712-1778), hanno vissuto e compreso l’importanza del viaggio educativo. Nella sua opera “Emilio” Rousseau descrive l’esperienza del “Grand Tour”, dove il protagonista, sotto la guida del precettore, vive un vero e proprio viaggio iniziatico: un’iniziazione alla vita sociale, di cui deve assumere le responsabilità, attraverso la conoscenza di usi, costumi e leggi di diversi popoli e nazioni. Ancora oggi, il turismo scolastico rientra in quest’ottica educativa, dove gli aspetti dello svago e del divertimento vengono messi in secondo piano, a favore dell’approfondimento culturale, scientifico e/o sportivo. In questo senso si può affermare che la scuola promuove un turismo intelligente e quindi un ”homo turisticus sapiens”.

In questo senso, per esempio, l’organizzazione di un viaggio scolastico affidata agli allievi stessi che poi vivono in prima persona quanto preparato permette di rispondere alla vocazione pedagogica dell’ESS, ovvero consente lo sviluppo delle proprie potenzialità e l’assunzione delle proprie responsabilità nei confronti della società e dell’ambiente. Vivere un viaggio a scuola si declina però anche in esperienze particolari come lo scambio linguistico individuale o lo scambio di classi a livello nazionale e internazionale, per le scuole post-obbligatorie. Proprio per questo la scuola stessa è un obiettivo interessante per operatori e promotori turistici. Esistono a questo proposito delle interessanti offerte, riassunte per il Ticino per esempio dall’ente cantonale per il turismo, dove si possono scoprire le attività promosse per le scuole dalle varie destinazioni oppure le proposte di viaggio selezionate e offerte per esempio dalle ferrovie svizzere o da operatori turistici come le agenzie di viaggio.

È quindi di fondamentale importanza che allieve, allievi, studentesse, studenti e persone in formazione possano interrogarsi sulle motivazioni e sulle modalità di viaggio, confrontarsi con le opportunità fornite dal mercato, con le sfide economiche ed ecologiche di un viaggio. Organizzare e vivere un viaggio a scuola diventa quindi un’opportunità formativa unica e interdisciplinare che lascerà il segno nel tempo, conferendo quindi alla scuola un ruolo importante anche nella formazione dei viaggiatori responsabili di domani!

Nuvola di parole-chiave

Lavorare con il documento fotocopiabile nuvola di parole-chiave (PDF), adattato al livello scolastico, permette di visualizzare i collegamenti tra i temi legati al viaggio e al turismo. La "nuvola di parole" può essere utilizzata in vari modi: per inserire un argomento, per raccogliere le conoscenze esistenti (rappresentazioni), per discutere i legami con la sostenibilità, per approfondire un argomento e svilupparlo, per definire sottotemi, ... Le parole possono poi essere integrate nel diagramma dello sviluppo sostenibile.
Per gli allievi più giovani, si può lavorare a partire da parole semplificate o da immagini.

L'illustrazione contiene una selezione di parole chiave sul tema. Le parole chiave non sono esaustive, bensì possono essere completate.

«Nuvola di parole»

Con la propria classe è per esempio possibile organizzare e vivere la gita scolastica. Ecco un’idea di come si potrebbe procedere. Se c’è la possibilità di scelta della destinazione e/o dello scopo del viaggio, si dividono allievi ed allieve in gruppi che il compito di sceglierne una. Nel caso contrario si tralascia questo passaggio. Tramite una presentazione, ogni gruppo promuoverà la propria destinazione, quella che avrà il maggiore consenso sarà scelta.

In seguito, allievi ed allieve sono suddivisi in gruppi che hanno dei compiti specifici, da sviluppare sempre in un’ottica ESS: gestione del budget complessivo, dei contatti necessari con la scuola e i genitori, organizzazione degli spostamenti e scelta dei mezzi di trasporto, organizzazione e gestione delle visite, degli incontri, delle attività didattiche e ricreative e, se fosse necessario, organizzazione e scelta del/dei pernottamento/i. Sulla base delle proposte scaturite dai gruppi di lavoro, insieme si definisce il programma di dettaglio, si analizzano i compiti dei singoli gruppi con lo scopo di condividere e consolidare quanto imparato, si realizza la gita scolastica e per finire si potrebbe pure redigere un “carnet du voyage” per raccontare l’esperienza vissuta.

Come introduzione all’insegnamento dell’ESS, si raccomanda di scegliere una domanda che pone un problema, ossia una domanda a cui non c'è una risposta evidente, unica, ma su cui si può discutere, riflettere, formulare delle ipotesi. Nello specifico per esempio: "come possiamo rendere sostenibile una gita scolastica sia dal punto di vista ambientale, ma anche da quello economico e socio-culturale?" Ad essere in primo piano non è quindi la risposta giusta da dare, bensì è la ricerca discorsiva di possibili soluzioni. La domanda-problema relativa all'ESS è aperta, si ricollega al mondo e alla vita degli allievi, studenti e apprendisti, è complessa, stimola la curiosità, non consente di fornire una chiara risposta affermativa o negativa, coinvolge il maggior numero possibile di aspetti e interessi e invita a riflettere e ad agire. Costituisce quindi il filo conduttore del lavoro, dalla pianificazione all'attuazione da parte dell'insegnante, e la risposta fornita sarà argomentata, senza necessariamente essere definitiva. La domanda-problema è anche importante per l'intera società e può essere sviluppata a patto di includere le prospettive dei vari attori e di prendere in considerazione gli aspetti ecologici, economici, sociali, sanitari, geografici e temporali. Un tale approccio permette di allenare le competenze psicosociali, segnatamente la comunicazione, lo spirito critico e il pensiero creativo, il processo decisionale e l'apertura alla diversità. Permette anche di mostrare ai bambini e ai giovani che il loro parere conta, ciò che li aiuterà a sentirsi riconosciuti nelle loro competenze.

Esempi di domande-problema (da adattare in funzione delle varie fasce d’età)

• Esiste una differenza tra viaggiare e fare una vacanza?
• Un viaggiatore come può influire, con il suo comportamento, sull'ambiente, sulla società e sull'economia?
• Come influisce il cambiamento climatico sulle abitudini di viaggio? Perché?
• Perché la popolazione locale è infastidita dai campeggiatori abusivi? Quali sono le conseguenze di questo tipo di comportamento?
• Quali compromessi proporre per rendere compatibili le esigenze dei viaggiatori e degli ospiti con il rispetto della natura e delle popolazioni locali?
• Quali sono i problemi che hanno portato alcuni agricoltori a diversificare le loro attività verso il turismo?
• Nella tua regione il turismo è un fattore economico importante? Perché?
• Quali sono i vantaggi di un viaggio organizzato? Quali sono le sue sfide? E quali le possibili conseguenze ambientali, sociali ed economiche?
• Cosa significa “non lasciare sul terreno nient’altro che la propria ombra e non portarsi via nient’altro che le proprie impressioni”?
• ecc.

 
Idee di attività

• Fare un identikit del “viaggiatore” tipico e confrontarlo con chi non viaggia. Discutere le motivazioni di entrambi.
• Esplorare le diverse dimensioni del viaggiare: per esempio la migrazione degli uccelli o degli gnu è viaggiare?
• Scoprire le origini del turismo e come/dove è nato.
• Scoprire/esplorare quali sono le attrazioni turistiche del proprio comune/regione e che tipo di turismo queste attraggono.
• Confrontare varie tipologie di infrastrutture turistiche presenti nel proprio comune/regione.
• Con delle interviste mirate scoprire quali viaggi, e a quale scopo, hanno fatto gli anziani del proprio comune/regione e confrontarli con le proprie abitudini.
• Intervistare vari personaggi (il sindaco, il contadino, il ristoratore, l’albergatore, la guida turistica, il maestro di sci, il negoziante, il farmacista, ecc.) su vantaggi/svantaggi del turismo dal loro punto di vista e mettere a confronto le diverse opinioni.
• Proporre un gioco di ruolo/dibattito dove un promotore immobiliare vuole costruire un resort con campo da golf in un villaggio di valle/montagna. I personaggi potrebbero essere: il promotore immobiliare, il responsabile dell’agenzia turistica locale, il sindaco, i negozianti, gli agricoltori e artigiani, gli abitanti del comune/della regione.
• Proporre dei momenti di scoperta del modo di vivere/di lavorare nella quotidianità delle persone, sia del proprio comune/regione che del luogo visitato (l’anziano che racconta la memoria storica, l’artigiano che costruisce e trasforma, l’artista che crea, il contadino che produce, ecc.).
• Organizzare un viaggio alla scoperta della lentezza: a piedi, in bicicletta, con i mezzi di trasporto pubblici.
• Analizzare alcuni spot pubblicitari esistenti e crearne dei propri per promuovere un modo di viaggiare sostenibile.
• Organizzare il pranzo al sacco rifornendosi presso un negozio di paese o quartiere in occasione del viaggio oppure organizzare il pranzo o la merenda presso una mensa di quartiere, un ristorante di paese, un agriturismo, ecc.
• Nella scelta del mezzo di trasporto utilizzare l’ecocalcolatore dell'orario delle FFS (cliccare su “ulteriori informazioni e comparazioni aggiuntive” che appare in fondo al collegamento ferroviario selezionato).
• ecc.

Come sede scolastica si potrebbero stabilire delle linee guida per svolgere le gite scolastiche, settimane verdi e bianche sostenibili sostenendo i docenti e le varie classi nella programmazione e realizzazione di queste.

Idee di attività

Per esempio si potrebbe:

• Organizzare un workshop per definire delle linee guida con la partecipazione degli allievi.
• Ricercare fornitori del posto con prodotti locali per le settimane verdi della scuola.
• Sensibilizzare al rispetto delle risorse, delle cose e delle persone.
• Organizzare un programma di scoperta della regione nel caso di scambi linguistici tra scuole o scambi di classe.
• Coinvolgere allievi/e o studenti/esse in lezioni di teatro combinate con un’attività di guida turistica da svolgere in occasione di eventi locali.
• Organizzare una mostra o uno spettacolo sul tema: come affrontano il viaggio gli autori letterari classici? Cosa stanno cercando? Che cosa rimane d'ispirazione oggi per le giovani generazioni?
• ecc.